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Comprare su Wish – Cosa Sapere

Wish è un raccoglitore di diversi rivenditori, provenienti in gran parte dalla Cina, e questo giustifica il prezzo irrisorio, ma non dimenticate che la qualità è altrettanto scadente.
Esattamente, su Wish i prodotti hanno un costo molto basso, decisamente inferiore rispetto a quanto costerebbe lo stesso prodotto in Italia e non solo ed è proprio questa caratteristica ad attirare la maggior parte dei clienti che popolano la rete. Non solo, su Wish anche le spedizioni sono economiche, aspetto che rende questo marketplace ancor più interessante. Tuttavia, nonostante questo marketplace presenti diversi vantaggi tanti potenziali acquirenti si domandano se è sicuro comprare su Wish. Questo accade principalmente perché si tratta di una piattaforma cinese, aspetto che dissuadono tanti clienti.

Diciamoci la verità: quando si tratta di prodotti realizzati in Cina tanti storcono il naso e spesso rinunciano all’acquisto in quanto considerano questi prodotti ad alto rischio, hanno paura di incorrere in truffe oppure semplicemente considerano i prodotti realizzati in Cina di bassissima qualità. Tuttavia non si può fare di tutta l’erba un fascio e come sempre, serve buon senso. Per intenderci, se si intende acquistare un paio di orecchini ad un euro non ci si può aspettare massima qualità e cura assoluta dei dettagli, in quanto nella maggior parte dei casi parliamo di bigiotteria semplice e senza pretese (ma non per questo meno bella). Tuttavia, lasciando da parte questa categoria merceologica possiamo affermare con certezza che su Wish ci sono tantissimi prodotti validi, di ottima qualità: scarpe, vestiti, accessori per la casa, prodotti per gli animali, ecc. Inoltre la piattaforma sta migliorando sempre di più, mettendo a disposizione dei clienti diverse garanzie ed un servizio clienti che sta migliorando sempre di più.

Dopo aver chiarito che è sicuro comprare su Wish approfondiamo questo argomento elencando i pro ed i contro che ci sono nel decidere di fare acquisti su questa piattaforma.
Vantaggi
Prezzi dei prodotti che sono spesso molto più bassi rispetto a quelli applicati dai commercianti classici ed alle altre piattaforme online.
Grande varietà di prodotti in un unico posto.
Possibilità di ordinare sia via il sito web che attraverso l’applicazione Wish.
Opportunità di usufruire sempre di sconti e promozioni speciali.
Possibilità di partecipare a concorsi a premi.
Vasta gamma di buoni sconto disponibili durante ogni periodo dell’anno.
Possibilità di cercare un prodotto anche semplicemente fotografandolo.
Spedizioni molto economiche.
Possibilità di ritirare alcuni prodotti anche presso un punto convenzionato nella propria zona di residenza, senza pagare la spedizione.

Svantaggi
Tempi di spedizione molto lunghi. In alcuni casi ci vogliono anche 60 giorni per poter ricevere la merce.
Comunicare con il venditore a volte può essere difficile per problemi di lingua.
La descrizione dei prodotti non sempre è ottima e corretta.
Non sempre la qualità dei prodotti è ottima.

Ho sentito parlare bene di Wish da amici fidati così, trovando per caso un oggetto che mi allettava, ho deciso anch’io di provarlo. Inizialmente avevo ordinato un solo oggetto, arrivato nei tempi. Successivamente ho ordinato anche qualche altra cosa, principalmente oggettini di poco valore. Una sola volta ho speso circa 25€ (spedizione inclusa). Tutti gli oggetti sono arrivati prima del tempo previsto (ci hanno messo tra le 2 e le 4 settimane, in base anche al valore dell’oggetto).
Se dovete acquistare piccoli gadget dal prezzo irrisorio e non avete fretta, Wish è il sito che fa per voi. Ovviamente, se dovete acquistare elettrodomestici od oggetti di tecnologia è assolutamente sconsigliato, viste le incognite.

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Bilancio d’Esercizio – In Cosa Consiste

In qualsiasi genere di attività ci si trovi impegnati, ad un certo punto nasce la necessità di verificare gli effetti delle azioni intraprese: insomma, di formulare dei bilanci.

A questa regola non poteva certo sottrarsi l’imprenditore, per due fondamentali motivi
-per l’esigenza di verificare i risultati conseguiti e tenere costantemente sotto controllo l’andamento dell’attività;
-perché la redazione del bilancio è un preciso obbligo di legge, almeno per le società di capitali.
L’aspirante imprenditore, dal canto suo, ha – o dovrebbe avere – una terza necessità, quella di redigere il bilancio preventivo per i primi tre anni di attività, che costituisce la parte più importante del business plan.

Il bilancio delle imprese, tuttavia, è un documento scritto con un linguaggio particolare: quello della contabilità. Quindi, la sua redazione, lettura ed interpretazione passano attraverso la conoscenza del linguaggio contabile e delle regole di costruzione ad esso sottese.

Il bilancio d’esercizio è dunque il documento, redatto al termine del periodo amministrativo, con cui si rappresentano la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa e il risultato economico. In altre parole il bilancio è il documento che racconta cosa è successo nell’impresa nel corso dell’esercizio, quale è stato il volume dei ricavi e dei costi, se la gestione aziendale ha conseguito un utile o una perdita, qual’è la situazione patrimoniale e finanziaria.

Le disposizioni del Codice Civile regolamentano la redazione del bilancio di esercizio nelle società per azioni, ma esse si applicano anche alle società a responsabilità limitata e in accomandita per azioni, stabilendo in modo rigoroso i prospetti che lo compongono e lo accompagnano, il contenuto e la valutazione. Per le società di capitali il bilancio di esercizio è composto dai seguenti prospetti:
-Stato Patrimoniale, nel quale viene determinato il capitale di funzionamento dell’impresa alla data di chiusura del bilancio, attraverso la contrapposizione tra i beni di proprietà dell’impresa (attività) e debiti che essa ha nei confronti di altri soggetti (passività);
-Conto Economico, nel quale viene determinato il risultato economico dell’esercizio, attraverso la contrapposizione tra i ricavi (intesi come valore dei risultati produttivi ceduti all’esterno) e i costi (intesi come il valore dei fattori prodottivi consumati per realizzare i ricavi);
-Nota integrativa e Relazione sulla gestione (quando richiesta), le quali forniscono sia informazioni sul contenuto del bilancio (criteri di valutazione, composizione e significato delle voci di bilancio) sia informazioni sull’andamento gestionale dell’impresa. Questi sono dunque dei documenti che illustrano ed apportano integrazioni al valore segnaletico dei valori riportati nei prospetti del bilancio di esercizio;
-Rendiconto finanziario;
-una serie più o meno ampia di allegati (bilanci delle società controllate, prospetti di dettaglio di vario tipo, analisi finanziarie effettuate sul bilancio e così via), in alcuni casi obbligatori per legge, in altri forniti volontariamente dall’azienda per accrescere –l’informazione esterna.

Il bilancio di esercizio deve dunque:
-esporre in modo chiaro e preciso il risultato economico conseguito nell’esercizio (solitamente è un anno);
-esporre (sempre con chiarezza e precisione) la struttura e l’entità del patrimonio sociale alla data di chiusura dell’esercizio.

Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio costituito dunque dallo stato patrimoniale (articolo 2424 del c.c.), dal conto economico (articolo 2425 del c.c.), dalla nota integrativa (articolo 2427 del c.c.) e dalla relazione sulla gestione quando richiesta (articolo 2428 del c.c.).
Il bilancio deve essere redatto in unità di euro, senza cifre decimali, ad eccezione della nota integrativa che può essere redatta in unità di euro (articolo 2423 del c.c.).

L’articolo 2423, secondo comma, del codice civile stabilisce che
il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio.
La predisposizione del bilancio di esercizio secondo il decreto legislativo n. 139 del 2015 si rende obbligatoria per le società di capitale e le società cooperative mentre risulta facoltativo per le altre imprese (imprese individuali e società di persone).

Le società di capitali di più modeste dimensioni possono predisporre il bilancio in forma abbreviata (articolo 2435 bis del c.c.) con minori dettagli negli schemi di bilancio e in nota integrativa e con la possibilità anche di non allegare la relazione sulla gestione.

Il bilancio di esercizio deve essere redatto dagli amministratori (articolo 2423 1° comma del codice civile) e deve essere comunicato dagli amministratori stessi al collegio sindacale (articolo 2429 del c.c.), con la relazione, almeno trenta giorni prima di quello fissato per l’assemblea che deve discuterlo ed approvarlo(articolo 2364 del c.c.).
Il bilancio di esercizio costituisce quindi uno strumento di verifica della redditività dell’azienda, della sua solidità ed autonomia finanziaria e permette ai soci di esprimere una valutazione dell’operato degli amministratori.

L’assemblea dei soci deve essere convocata almeno una volta all’anno, entro il termine stabilito dallo statuto e comunque non superiore a 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale (articolo 2364, 2° comma del c.c.). Lo statuto può prevedere un maggior termine, comunque non superiore a 180 giorni, ne caso di società tenute alla redazione del bilancio consolidato ovvero quando lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura ed all’oggetto della società e in questi casi glia amministratori segnalano nella relazione sulla gestione le ragioni della dilazione.

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Come Revocare l’Amministratore di Condominio

Affidare la cura e la manutenzione del nostro edificio o del nostro condominio ad un amministratore, non è un compito da considerare di poco conto. In questa breve guida, considereremo insieme per quali motivi un amministratore di condominio può essere revocato.

Tieni presente che, un’assemblea di condominio può revocare l’amministratore in qualsiasi momento, assemblea al termine della quale dovrà essere redatto il verbale, anche se non ricorre una giusta causa. Se però l’amministratore prova che la revoca non è giustificata, può esigere il risarcimento dei danni. La revoca può essere anche tacita, se viene nominato un nuovo amministratore senza che il precedente sia stato revocato.

Se l’assemblea non si attiva, la revoca può essere disposta dal Tribunale, su iniziativa anche di un solo condomino, qualora l’amministratore sia sospettato di gravi irregolarità (mancanza di presentazione del rendiconto), o anche se ad esempio fa affluire i contributi condominiali sul proprio conto corrente invece che su quello intestato al condominio.

Ricordati, che l’amministratore cessato dalla carica deve tempestivamente consegnare la documentazione condominiale al suo successore, e non potrebbe trattenerla, per esempio, adducendo di non essere stato rimborsato di una spesa anticipata nell’interesse del condominio, non essendoci interdipendenza fra le due prestazioni.

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Come Riconoscere Le Banconote False

Non è bello, magari trovarsi al supermercato, e sentirsi dire “signora, mi dispiace ma i soldi con cui sta pagando sono falsi!” Infatti, la possibilità che ci vengano rifilate banconote false è in agguato. Allora ecco alcuni consigli per riconoscerle senza  bisogno di utilizzare un rilevatore di banconote false tipo questi.

Per riconoscere una banconota falsa, innanzitutto dovrai mettere la banconota in questione a confronto con quella vera, su un piano preferibilmente nero. Nella zona bianca, sulla sinistra, c’è un disegno e, sotto, la riproduzione del valore. Nella banconota falsa, questi due elementi sono assenti o molto sfocati.

Nella banconota vera, invece, la cifra appare con un colore nitido, ben definito, marcato e scuro. Se tu muovi le banconote da 50, 100 o 500 la cifra riprodotta sul retro, cambia sfumatura di colore, mentre, chiaramente nel falso il colore rimane invariato. Se osservi la striscia olografica dorata o argentata, potrai notare anche la cifra corrispondente al valore e il simbolo €. Nella banconota vera è molto brillante mentre nel falso è più spenta.

Se guardi in controluce una banconota vera è possibile individuare nel mezzo una sottile linea scura, che nel falso appare più sbiadita. Per finire, sul fronte delle banconote, è presente una scritta sottolineata che inizia per BCE: bene, questa scritta è stampata in rilievo nelle banconote vere, mentre nelle banconote false è quasi sempre assente.

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Come Investire in Toscana

Investire in Italia oggi può essere una scelta azzardata o un rischio calcolato.
In un periodo in cui il “bel paese” attraversa una fase di recessione ma con una forte tendenza a riformare i settori più in crisi, è confortante la notizia che ultimamente siamo rientrati tra le 25 nazioni sulle quali i capitali stranieri hanno investito di più.

Dal 2006 non rientravamo più nella lista, ma nonostante il fatto di occupare una posizione inferiore rispetto a Germania e Regno Unito la notizia è da accogliere positivamente.
In questo contesto si inserisce un progetto coordinato dalla Regione Toscana e dall’agenzia di promozione turistica Toscana Promozione insieme agli enti pubblici, che prende il nome di Invest In Tuscany.
Il progetto ha come finalità quella di guidare le imprese e gli investitori stranieri in tutte le fasi del processo di investimento e promuovere i progetti e le opportunità che la regione Toscana offre.
Che cosa spinge un investitore straniero ad investire in Toscana?
Il sito Invest in Tuscany traccia una linea guida sui settori principali che rendono la Toscana una regione ricca di opportunità: dal settore turistico al settore della nautica, passando per la meccanica e le nuove tecnologie.
Come molti di noi sapranno la Toscana offre molte eccellenze nell’ambito della ricerca (a cominciare dalle Università) che possono partecipare alla realizzazione di progetti finanziati da capitali stranieri, non ultimo uno sviluppo massiccio dell’impegno a produrre energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili.
La green economy rientra dunque nel piano di sviluppo della regione Toscana, in cui è prevista la realizzazione di un distretto apposito e che punta a raddoppiare la produzione di energia verde.

Le politiche economiche della regione Toscana dunque guardano al futuro attraverso un progetto che investe tutte le aree economiche e di business che la regione può offrire.
I servizi per gli investitori sono molteplici e comprendono ogni fase del processo di investimento a partire dalle fasi preliminari, all’accompagnamento dell’insediamento e alla fase successiva, fornendo assistenza personalizzata e gratuita.