Nel corso dell’esercizio, le scritturazioni contabili pertinenti alle vendite di beni ovvero alla prestazione di servizi non comportano particolari problematiche poiché vengono registrate nel momento in cui viene emesso il relativo documento fiscale (solitamente la fattura). Con la presente guida, ti insegno, invece, ad affrontare e risolvere le anomalie che talora possono insorgere, a causa dello sfasamento
Alla data di chiusura dell’esercizio, ed in particolare nel momento della chiusura dei conti, ti puoi imbattere in situazioni anomale che scaturiscono dalla circostanza che i passi salienti di un’operazione di vendita, vale a dire fatturazione,contabilizzazione e consegna delle merci, avvengono in momenti differenti. Qualora ciò accada diviene necessario effettuare delle scritture di rettifica, che permettono di regolarizzare la situazione contabile nonché di applicare nella maniera più corretta correttezza i postulati del bilancio d’esercizio di competenza e di comprensibilità.
In particolare, la prima situazione che si può verificare è quella in cui le merci sono state consegnate ma la relativa fattura di vendita non è stata ancora emessa. Nella fattispecie in esame, nella quale sostanzialmente la consegna della merce non avviene in modo contestuale alla emissione della fattura, alla fine dell’esercizio (ma anche nel momento in cui viene eventualmente predisposto un rendiconto periodico) devi effettuare una registrazione contabile con la quale devi evidenziare la necessità di emettere in futuro il documento fiscale, utilizzando il conto fatture da emettere. Devi effettuare lo stanziamento in discorso ogni qual volta il titolo di proprietà dei beni è già stato trasferito al cliente, ma non è ancora stata emessa la fattura di vendita.
La scrittura contabile che devi registrare in contabilità alla data di fine esercizio (in genere il 31 dicembre) è la seguente: Fatture da emettere a Merci c/vendite Il conto Fatture da emettere è un conto numerario che evidenzia il credito vantato nei confronti del cliente cui è già stata consegnata la merce e che verrà riepilogato nell’attivo dello stato patrimoniale tra i crediti verso clienti. Nell’esercizio successivo, nel momento dell’emissione della fattura, devi confrontare i dati rilevati al momento della chiusura (con la scrittura indicata in precedenza) con quelli effettivamente riportati nella fattura. Qualora emergano delle differenze tra i due valori posti a confronto dovrai registrare un componente di reddito, positivo o negativo, a seconda che la misurazione stimata sia stata rispettivamente maggiore o minore del valore accertato. Nel caso in cui, invece, il valore presunto a fine esercizio coincide con il valore accertato nel successivo periodo, si avrà una mera variazione numeraria che non produrrà effetti sulla formazione del risultato economico di periodo. La scrittura sarà, infatti, la seguente: Crediti v/clienti a Fatture da emettere
La seconda fattispecie che può verificarsi è quella in cui, la fattura è stata emessa ma la merce non è stata ancora consegnata. In questo caso devi verificare il momento giuridico in cui è avvenuto il conseguimento del ricavo, momento che generalmente viene a coincidere con il passaggio del titolo di proprietà. Questa seconda fattispecie può presentarsi secondo due diverse modalità.
Il titolo di proprietà è già stato trasferito. In questo caso, non devi effettuare storni in bilancio, visto che il credito è già maturato nei confronti del cliente ed il ricavo può considerarsi pertanto conseguito. Devi, però, accertarti che il magazzino sia stato correttamente movimentato, con la registrazione dell’uscita (cosiddetto scarico) delle merci già vendute, ancorché le stesse non siano state ancora consegnate. Nell’inventario devi anche evidenziare che tali merci sono di proprietà di terzi e quindi devono essere comprese in bilancio tra i conti d’ordine;
Il titolo di proprietà non è stato ancora trasferito. In tale evenienza non puoi considerare già conseguiti i ricavi di vendita visto che la fattura emessa deve essere trattata come un anticipo. In tal caso devi, quindi, stornare il valore della merce venduta già registrato nel conto vendite e considerarlo un anticipo ricevuto da clienti. Devi, inoltre, assicurarti che le merci non siano state scaricate dal magazzino ma che, invece, risultino correttamente inserite in bilancio nella voce rimanenze finali. Se, per esempio, nel corso del mese di dicembre è stata registrata una fattura di vendita per euro 1.000 (più Iva al 21%), ma la merce sarà spedita nel mese di gennaio dell’anno successivo, alla data di chiusura dell’esercizio devi effettuare la seguente registrazione: Merci c/vendite a Clienti c/anticipi 1.000 Nella precedente scrittura, nella quale non è necessario operare alcuna movimentazione dei conti IVA, viene evidenziato lo storno dei ricavi già contabilizzati oltre che il debito verso clienti per l’ “anticipo” con cui è stata emessa la fattura.
Un caso diverso è quello delle fatture da ricevere, per informazioni su come comportarsi è possibile fare riferimento a questo sito sulla fattura in cui è presente una guida in questa pagina con dettagli.