Viene reso pubblico alla fine del mese esaminato alle ore 08:30 di New York (13:30 Italiane). Le vendite al dettaglio rappresentano il 60% del Pil. Infatti se per un settore abbiamo un tasso di vendite al dettaglio maggiore delle aspettative, vuol dire che quel settore sta beneficando della congiuntura economica favorevole, e quindi è possibile che ciò può influenzare i prezzi dei titoli di borsa deòòe aziende di quel settore. Questo indicatore è connesso con l’indice ICS (Università del Michigan) e con il tasso di occupazione dei lavoratori non agricoli oltre ad una stretta relazione con il Pil. E’ normale che un indice elevato delle vendite al dettaglio, comporta un aumento della fiducia dei consumatori e delle famiglie nell’economia che li spinge ad aumentare i loro consumi. Inoltre ciò vuol dire che se aumentano le persone che spendono di più, significa che più persone hanno accesso al lavoro e quindi possiedono redditi, ovviamente tutto ciò ci conduce ad affermare che possiamo avere un aumento del Pil. Vediamo da quali voci si compongono le Vendite al dettaglio
Concessionari di autovetture e pezzi di ricambio 24,51%;
Negozi di alimentari e bevande 13,32%
Ristoranti e Bar 9,39%
Rivenditori di materiali per edilizia e giardinaggio 8,27%
Stazioni di Servizio 6,95%
E-Commerce 5,16%
Negozi di arredamento,elettrodomestici e materiale elettrico 5,07%
Farmacie 4,97%
Negozi di abbigliamento 4,75%
Altri negozi 2,82%
Negozi sportivi,librerie e negozi musicali 2,23%.