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Indicatori Economici – Il GDP

Sicuramente è un indicatore molto importante, forse tra i principali indicatori fondamentali a fornirci un idea di come l’economia in generale si sta muovendo. Il Pil misura la crescita della produzione di un paese, di un continente o del pianeta, è possibile avere a disposizione anche i dati del pil mondiale per capire se sono positivi o negativi rispetto ad esempio all’anno precedente, nel caso di pil maggiore possiamo dire che l’economia mondiale è cresciuta in caso inverso è in fase di recessione e in alcuni casi in crisi. Ma che cosa è il PIL o GDP? Dai libri di economia si legge che il pil è il prodotto interno lordo, definizione abbastanza complessa per i non addetti ai lavori. In parole molto semplici direi che il pil misura la ricchezza di una nazione in un determinato periodo di tempo. Quale periodo di tempo fa riferimento il pil? I dati sul pil sono pubblicati ogni trimestre. Perchè mi interessa il pil? Perchè esiste una correlazione tra pil e andamento della borsa. Non è il pil ad anticipare la tendenza dei mercati ma è essenzialmente la borsa ad anticiparci l’andamento del pil. Quindi la pubblicazione trimestrale dei dati del pil non ci serve granchè, mi interessa conoscere l’andamento del pil molto prima. In generale siamo interessati ai dati su base mensile, ovvero allo studio delle componenti del pil che vengono pubblicate su base mensile, in questo modo avremo un idea del pil trimestrale. Vediamo quali voci compongono il PIL. Esso è composto dai seguenti elementi:

 

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Indicatori Economici – Le Scorte

L’indice delle scorte non ci anticipa il ciclo economico, cioè non ci dice i punti di svolta eventuali del ciclo economico, ma è un buon indicatore di conferma della fase espoansiva o recessiva. In termini molto semplici, immaginiamo un azienda che acquista materie prime per produrre beni da vendere, se la domanda è alta avremo che oltre ali acquisti diminuiranno anche le scorte o comunque queste rimarranno invariate, mentre viceversa se c’è una forte riduzione di domanda, gli acquisti si bloccheranno e l’indice di scorta tenderà a diminuire. Dal punto di vista del pil la sua influenza è molto bassa diciamo intorno allo 0,5%. Tuttavia le scorte ci segnalano un rallentamento della produzione quando esso è già in corso, viceversa ci possono segnalare un incremento quando esso è già in corsa. In poche parole rappresentano solo un indice di conferma.

 

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Indicatori Economici – Vendite al Dettaglio

Viene reso pubblico alla fine del mese esaminato alle ore 08:30 di New York (13:30 Italiane). Le vendite al dettaglio rappresentano il 60% del Pil. Infatti se per un settore abbiamo un tasso di vendite al dettaglio maggiore delle aspettative, vuol dire che quel settore sta beneficando della congiuntura economica favorevole, e quindi è possibile che ciò può influenzare i prezzi dei titoli di borsa deòòe aziende di quel settore. Questo indicatore è connesso con l’indice ICS (Università del Michigan) e con il tasso di occupazione dei lavoratori non agricoli oltre ad una stretta relazione con il Pil. E’ normale che un indice elevato delle vendite al dettaglio, comporta un aumento della fiducia dei consumatori e delle famiglie nell’economia che li spinge ad aumentare i loro consumi. Inoltre ciò vuol dire che se aumentano le persone che spendono di più, significa che più persone hanno accesso al lavoro e quindi possiedono redditi, ovviamente tutto ciò ci conduce ad affermare che possiamo avere un aumento del Pil. Vediamo da quali voci si compongono le Vendite al dettaglio

Concessionari di autovetture e pezzi di ricambio 24,51%;
Negozi di alimentari e bevande 13,32%
Ristoranti e Bar 9,39%
Rivenditori di materiali per edilizia e giardinaggio 8,27%
Stazioni di Servizio 6,95%
E-Commerce 5,16%
Negozi di arredamento,elettrodomestici e materiale elettrico 5,07%
Farmacie 4,97%
Negozi di abbigliamento 4,75%
Altri negozi 2,82%
Negozi sportivi,librerie e negozi musicali 2,23%.

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Come si Diventa Fotografo

Come si diventa fotografi? Occorre fare necessariamente qualche corso oppure si può diventarlo anche da autodidatta? E’ necessario avere dell’attrezzatura in particolare?
Con lo sviluppo degli smartphone che oggi fanno si che chiunque possa cimentarsi nella fotografia digitale è sempre più facile porsi la domanda “come posso diventare un fotografo”? Se la domanda è semplice, la risposta non è troppo complicata, almeno in superficie.

Per diventare un fotografo, e magari anche per diventarlo a livello lavorativo, non è necessario possedere alcun titolo di studio o qualifica: basta essere un fotografo abbastanza bravo da attirare clienti, nel caso lo si scegla come professione. Discorsi sul tipo di attrezzatura sono quindi completamente soggettivi per il fotografo che lo fa per hobby e invece sono scelte imposte dallo standard utilizzato al momento dai professionisti per chi lo scelga come lavoro.

L’introduzione della tecnica digitale ha reso più accessibile il mondo della fotografia che prima, per costi di sviluppo della pellicola e della stessa attrezzatura fotografica, era ristretto ad un esiguo numero di persone. Ma questo ampliamento non ha portato ad un aumento delle “foto di qualità”: si ritiene troppo facilmente infatti che per fare una foto bella basta farne 100 e scegliere la migliore. Il lavoro del fotografo non è quello di semplicemente scattare una foto quanto gli capita: per diventare un fotografo prima di tutto la fotografia bisogna concepirla nella testa, strutturarla e pianificarla.

Può capitare a tutti di fare una foto particolarmente riuscita, ma solo attraverso una lunga formazione si possono riuscire a scattare fotografie eccellenti: competenze tecniche quali l’utilizzo delle varie funzioni delle reflex unite ad una conoscenza della semiotica e della storia dell’arte fanno la differenza tra un amatore e un professionista.

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Come Diventare Assistente alla Poltrona

Come si diventa Assistente di Studio Odontoiatrico (Aso)? Occorre essere laureati per essere assistenti alla poltrona? Che qualifiche sono richieste?

L’assistente alla poltrona, o meglio “Assistente di Studio Odontoiatrico (Aso)”, è una figura di supporto all’attività dell’odontoiatra e dello studio dentistico in generale. Le manisioni di un assistente alla poltrona non si esauriscono infatti nel supporto durante le operazioni di assistenza al dentista mentre questi opera, ma la figura è coinvolta in molte altre fasi, anche burocratiche, della gestione dello studio dentistico; gestire i rapporti coi pazienti e con i fornitori, gestire la contabilità, organizzare l’agenda dello studio, sono solo alcune delle mansioni che possono vederlo coinvolto.

Al di là delle ovvie caratteristiche personali che un lavoro a contatto diretto con il cliente richiede, quali capacità di relazionarsi con atteggiamento calmo e rassicurante , scarsa impressionabilità visto che si assisterà ad operazioni chirirgiche ed estrema precisione nello svolgimento dei compiti assegnati, non è necessario avere alcun tipo di titolo di studio o di formazione specifica per accedere al posto di lavoro. Non è quindi necessaria la laurea in ambito medico-sanitario, ma è invece necessario avere un titolo di scuola media secondaria.

Risulta essere anche vero che pur non essendo obbligatori corsi di formazione specifica, oramai gli studi odontoiatrici si avvalgono esclusivamente di personale qualificato, quindi se si vuole diventare un assistente di poltrona è necessario investire in un corso di formazione specifico: i corsi sono solitamente organizzati dalla regione e hanno una durata di circa 1000 ore suddivise parimenti tra teoria e pratica. Questi corsi mirano ad offrire allo studente una formazione teorica e pratica che gli tornerà poi utile durante il lavoro di assistente di studio odontoiatrico. Garantirà una conoscenza degli strumenti che si utilizzano in uno studio dentistico, dei materiali che vengono impiegati nei trattamenti sanitari e le norme che regolano il lavoro del dentista, quali la legge sulla privacy e il segreto professionale.
Esiste anche la possibilità di seguire corsi online che, come per quelli in aula, devono fornire alla conclusione l’attestato di qualifica professionale L. 845/78 art.14, ovvero quello riguardante la professione di assistente alla poltrona o assistente di studio odontoiatrico.